In uno degli ultimi contributi al blog, abbiamo raccontato le difficoltà, ma anche le sfide, che quotidianamente affrontiamo nel far comprendere alle aziende interlocutrici l’importanza del digitale come strumento lavorativo, ma soprattutto le misure preventive per poter sfruttare tale strumento senza spiacevoli quanto onerosi intoppi. Dalle risposte che riceviamo pare che l’Information Technology non sia affare loro …eppure l’azienda è dotata di hardware di vario tipo. Un esito leggermente più positivo lo riscontriamo quando con l’azienda interlocutrice ragioniamo su come sfruttare gli strumenti dell’IT per aumentare la propria visibilità e conseguentemente il fatturato. Continuiamo quindi a nutrire speranze verso il nostro lavoro, soprattutto quando ci imbattiamo nelle testimonianze di aziende che hanno già riconosciuto l’importanza del digitale, introducendolo nelle loro attività, nei settori più disparati. Come minimo, sfruttando i canali citati, non possiamo che condividerle 😊.

Quello digitale è un adeguamento senza ombra di dubbio obbligatorio per rimanere al passo coi tempi e creare la transizione verso i nuovi modelli organizzativi. Un esempio sul panorama italiano, ma anche internazionale, ce lo dà uno fra i più conosciuti, amati e premiati brand di moda e di design: Missoni. Secondo quanto riportato da Emilio Carbonera Giani, Direttore Generale Missoni, il fatturato generato dall’attività digitale dell’azienda nell’ultimo anno ha raggiunto quota 15%, percentuale ottenuta sommando differenti canali. E visto i risultati l’azienda non ha potuto fare a meno di prendere in considerazioni ulteriori investimenti nel digitale per i prossimi anni, sia per la tecnologia gestionale interna, sia per ottimizzare e prendere controllo dei processi digitali volti alla rete. I sopracitati canali che Missoni intende utilizzare per generare business e aumentare la cosiddetta “brand awareness” sono uno strumento chiave nei piani di apertura di nuovi mercati: un’esperienza maturata in questo senso dalla casa di moda riguarda l’apertura del mercato cinese, utilizzando come canali prioritari i social media locali e il marketplace di livello. Tutto questo, spiega Emilio Carbonera Giani, è necessario vista l’evoluzione culturale delle nuove generazioni che prediligono la tecnologia per coltivare le proprie passioni e, al contempo, vista l’immediatezza del contatto con il mercato, ma anche la possibilità di personalizzare il rapporto tra utente e marchio per merito dei processi di profilazione e delle tecnologie di targetizzazione. Altrettanto importanti risultano quindi i Big Data, che permettono al marchio di formulare le proprie strategie sull’analisi di numerosi e dettagliati feedback razionalmente elaborati.

Vista la più che positiva esperienza, il Direttore Generale di Missoni è convinto che l’industria della moda e dei prodotti di alta gamma sia adatta a crescere sul terreno digitale tenendo conto che il mobile sta accelerando tale crescita: il 60% del giro d’affari digitale dell’azienda poggia infatti su questa tecnologia e la quasi totalità delle interazioni social avviene in mobilità.

Sara Avanzi

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