Orologi, sensori per il fitness, automobili, radio, impianti di climatizzazione, ma anche elettrodomestici, lampadine, telecamere, pezzi d’arredamento, container per il trasporto delle merci sono solo alcuni esempi di quello che viene definito internet delle cose o, all’inglese IoT – Internet of Things. Una definizione che identifica quindi tutti quei dispositivi, diversi dai computer, connessi a internet. Potenzialmente qualunque cosa potrebbe essere collegata in rete, bastano due semplici caratteristiche: avere un indirizzo IP che ne consenta l’identificazione in rete e la capacità di scambiare dati senza l’intervento umano.

Da semplici oggetti a case, edifici fino ad arrivare a intere parti di città: il raggio d’azione delle moderne tecnologie sembra non aver confini ed essere destinato a semplificare inesorabilmente la vita degli utilizzatori di questi strumenti connessi alla rete e non solo. Tutte le persone sono di fatti utilizzatrici di cose connesse a internet, pur non volontariamente e talvolta non essendone nemmeno consapevoli: un esempio è rappresentato dall’esperienza svizzera dei semafori intelligenti che diventano verdi quando “vedono” che una macchina è vicina al semaforo e che dall’altro lato non sta passando nessuna macchina.

Ottimizzazione del tempo e delle risorse e risparmio energetico e dei costi fissi sono assicurati, nella vita quotidiana di un privato cittadino e nell’attività lavorativa, dal produttore agricolo al negoziante di paese alla grande industria. L’imprenditore che si trova non solo a gestire da remoto il suo impianto antifurto e/o di videosorveglianza (esempi di internet delle cose ormai consolidati), può anche decidere di impostare il proprio impianto di riscaldamento e climatizzazione a seconda della presenza o meno delle persone in azienda o ancora, nel caso dei produttori, è possibile sfruttare le crescenti quantità di dati provenienti da apparecchiature e fornitori andando a tarare la produzione stessa secondo le esigenze del mercato praticamente in tempo reale.

Tanti vantaggi ma anche qualche rischio accompagna la moderna concezione dello stare connessi. Per gli utenti comuni, ma anche per le aziende, il rischio maggiore riguarda la tutela della privacy e il corretto utilizzo dei dati. La condivisione automatica di dati inerenti le proprie abitudini e i comportamenti quotidiani può renderci i bersagli ideali di campagne pubblicitarie o vittime di ospiti indesiderati. Ci sono inoltre tutti i rischi legati alla sicurezza dei dispositivi, che se non tutelata adeguatamente potrebbe portare a conseguenze anche più gravi.